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Rolls-Royce atomizzerà il Regno Unito con i piccoli reattori modulari

Il Regno Unito ha scelto Rolls-Royce per la costruzione dei primi reattori modulari. Attraverso un investimento da 2,5 miliardi di sterline in quattro anni, Londra cerca di avvantaggiarsi sul resto d'Europa (e non solo): gli Smr hanno suscitato molto interesse, anche in Italia. Tutti i dettagli

La società ingegneristica britannica Rolls-Royce è stata scelta dalle autorità del Regno Unito per la costruzione dei primi piccoli reattori nucleari modulari del paese. Anche noti con la sigla Smr (da small modular reactors), si tratta di impianti più piccoli e meno potenti delle centrali tradizionali, ma più semplici ed economici da produrre e assemblare:_ la tecnologia è promettente – secondo l’Agenzia internazionale dell’energia, il mercato globale degli Smr varrà quasi 500 miliardi di sterline al 2050 -, ma non ancora disponibile a livello commerciale.

NON SOLO PICCOLI REATTORI: IL REGNO UNITO PUNTA ANCHE SUL NUCLEARE “TRADIZIONALE”

Il governo britannico ha intenzione di destinare 2,5 miliardi di sterline in quattro anni allo sviluppo dei piccoli reattori modulari con l’intenzione di garantirsi un vantaggio competitivo sul resto dell’Europa. I piani di Londra per l’energia atomica non si fermano alle tecnologie emergenti, però, visto che verranno investiti 14,2 miliardi di sterline nella realizzazione di una grossa centrale “tradizionale”, chiamata Sizewell C, a Suffolk, nell’Inghilterra orientale. Le autorità hanno parlato della “più grande installazione nucleare in una generazione”.

COSA FARÀ ROLLS-ROYCE

Rolls-Royce ha spiegato che costruirà tre unità, le quali, “oltre a fornire energia pulita e a prezzi accessibili per sostenere l’indipendenza energetica della nostra nazione”, promuoveranno “la crescita nazionale creando migliaia di posti di lavoro altamente qualificati e ben retribuiti e opportunità per la catena di approvvigionamento”: così ha detto l’amministratore delegato di Rolls-Royce Smr, Chris Cholerton.

Il ministro della Sicurezza energetica del Regno Unito, Ed Milliband, ha parlato di un “enorme” progetto “per la sicurezza energetica, ma […] anche un’enorme opportunità per la Gran Bretagna”.

La società energetica statale Great British Energy, controllata dal governo britannico, ha intenzione di firmare un contratto con Rolls-Royce. Nei prossimi mesi verrà selezionato il sito per l’installazione dei reattori, che – stando alle previsioni – verranno collegati alla rete elettrica nella metà degli anni 2030.

LE OPPORTUNITÀ ALL’ESTERO

La tecnologia di Rolls-Royce è stata scelta rispetto a quelle delle statunitensi Westinghouse e Holtec e di Ge-Hitachi Nuclear Energy, una collaborazione tra l’americana General Electric e la giapponese Hitachi.

I reattori modulari di Rolls-Royce, peraltro, erano già stati selezionati l’anno scorso dalla Repubblica ceca per la fornitura di 3 gigawatt di elettricità.

Se il progetto nel Regno Unito avrà successo, Rolls-Royce risulterebbe avvantaggiata nella commercializzazione delle sue tecnologie all’estero, visto che molte nazioni – tra cui gli Stati Uniti, il Canada, la Francia, la Romania, la Repubblica ceca e la Corea del sud – hanno mostrato interesse per i piccoli reattori modulari.

E IN ITALIA?

In Italia il mese scorso è stata formalizzata la costituzione di Nuclitalia, la società composta da Enel, Ansaldo Energia e Leonardo che si occuperà dello studio delle nuove tecnologie nucleari e dell’analisi delle opportunità di mercato: il focus iniziale sarà proprio sugli small modular reactors.

“Credo che attorno al 2031-2032 si possa avere la produzione in serie, a livello industriale, degli small reactor“, ha dichiarato il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin durante il suo intervento all’assemblea annuale di Confindustria Novara Vercelli Valsesia.

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